Una delle eredità della pandemia, appena passata o in corso, lascio a te decidere come considerarla, è che adesso tutto sembra più distante.

In parte questa realtà la viviamo già oggi per strada quando si incrocia qualcuno, quando si entra in un locale o si prende un mezzo pubblico ma soprattutto è bene rendersi conto che è principalmente nelle nostre teste che si sta modificando il concetto di Distanza e in più, ogni giorno, ci sono nuove indicazioni che la modificano ulteriormente.

In realtà la Distanza, se ci pensi bene, è la stessa di prima… la Lombardia ad esempio è sempre lì e anche le Baleari o New York o Pechino non si sono mosse di un millimetro.

E allora perché appaiono più distanti? Che scherzo è… Una magia?

In effetti è proprio così, è una distorsione della realtà, uno scherzetto che ci ha fatto Mr. Covid perché la differenza nel percepire le distanze cambia nello stesso modo in cui cresce la difficoltà negli spostamenti, la difficoltà a fare gruppo e la difficoltà a riconoscersi.

Specialmente ora che siamo obbligati a mettere altre maschere, oltre a quelle che alcuni di noi di solito indossano già inconsapevolmente, è davvero tosta riconoscersi, sapere con chi hai a che fare.

Muoversi oggi, insomma, è assai più complicato e le Distanze, fisiche e mentali, è chiaro che assumono sembianze diverse.

Tra l’altro ci sono ancora indecifrabili condizioni poste dall’alto e limiti che non abbiamo del tutto capito e che non siamo in grado di assimilare. Non li abbiamo ancora fatti nostri… e questo crea confusione nell’individuo con la conseguenza di una minor sicurezza e decisione nelle proprie azioni. In pratica in molti possono arrivare quasi all’ impasse.

Ma è proprio quando sembra di essere come in un film senza né capo né coda, che arrivano in nostro aiuto alcune tecniche e abilità sviluppate e consolidate in anni e anni di coaching.

Specialmente quelle che emergono dalle sessioni dedicate agli obiettivi tramite il metodo G.R.O.W. (Goal/Reality/Options/Will), e più precisamente quelle in cui ci si sofferma sulla “R”, il punto di partenza, quando prendiamo consapevolezza del dove siamo, di che mezzo abbiamo, che risorse possiamo usare, quali strategie, convinzioni e preparazione fisica e mentale sono già dentro di noi quando iniziamo il percorso.

Una delle domande che faccio più spesso ai partecipanti, durante i miei corsi è: “secondo voi quanto ci vuole ad arrivare a Milano?” e molti dicono istintivamente “3 ore , 3 ore e mezzo” poi salta fuori qualcuno che chiede: “scusa coach, andiamo in auto, in treno o in bici o a piedi?

E soprattutto, ed è qui che casca l’asino:

“ da dove partiamo? “quale è la nostra R?

Come spesso succede è il pensiero divergente che fa la differenza.

E’ qui che si comprende che a parità di distanza quello che conta è come affronti il viaggio.

E mi chiedo, quanto sei preparato a fare questo nuovo viaggio con le nuove distanze che ci sono ora?

Quanto hai digerito le nuove regole e le nuove distanze A-sociali che dobbiamo rispettare?

Esserne consapevoli è il primo passo poi va fatto un bel check generale per capire cosa c’è e cosa mancanel bagaglio e sono sicuro che già questo ti farà percepire la nuova Distanza un po’ più vicina a come era prima.